Frammento 65: Il ritorno del nomade

Un'altra vacanza finita. Un senso sempre più forte di dove "casa" si trovi realmente.

Tornare all'università sembra sempre un trauma.
Qui trovo amici veri, gente a cui tengo, affetto, conforto, compagnia e comunità.
Lì mi ritrovo sperduto, in un ambiente che mira solo ad andare avanti con l'individuo.

Mi vedo a metà fra due mondi: uno della carriera e uno della vita. Due mondi incompatibili. Uno in cui la vita è messa da parte assieme alla maggiorparte delle emozioni, nascosta con i sorrisi più sinceri, dove  "mangia, prega, ama" sembra più simile a "ora et labora", ma che in realtà è "labora et labora" senza tempo per la spiritualità, per l'amore, per attività ricreative o per vivere. L'altro dove "labora" è un termine che in pochi conoscono perché o ce n'è poco oppure chi ce l'ha non fa niente, ma dove l'emotività è in superfice, dove l'amore sboccia come i fiori in primavera, dove ridere non è solo uno sfogo, ma un segno di star bene nonostante i problemi.

Ed eccomi, a metà fra questi due mondi. Intrappolato tra due realtà contrapposte e complementari che però non potranno mai unificarsi e riconciliarsi...


...almeno, non per ora.

Commenti

  1. Dal tuo articolo su Wessex Scene sono arrivato qui, che dire... la pensiamo allo stesso modo, oltre che frequentare la stessa università in Inghilterra e provenire dallo stesso Paese! Io mi trovo a dover scegliere dove lavorare l'anno prossimo... da un lato c'è l'Inghilterra, con la meritocrazia, i contratti a tempo indeterminato e la possibilità di fare carriera, dall'altro l'Italia, con la sua bellezza, il sole e i sorrisi. Che brutta scelta...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari