Frammento 68: La Sera II - Tornare indietro sui pensieri

Devo i miei ringraziamenti ad un'amica in particolare che mi ha fatto notare che scrivo questo blog dal 2008. Come passa il tempo, e quanti ricordi - anche precedenti il blog. Mi sa che è giunta ora di tornare su qualche vecchio intervento e rivedere quello che dicevo con i ricordi di allora e le parole di oggi. Il riferimento di oggi è a "La Sera".


Il silenzio mi ha sempre condotto a pensare e riflettere, soprattutto su quello che mi succede durante la giornata. Il caos, il rumore, la frenesia non mi danno tregua e quando cala la sera ho tempo di rivedere la mia giornata e riuscire a darmi una risposta a domande che non posso contemplare tranquillamente durante la giornata.

Non ho mai veramente lasciato morire i miei sentimenti per l'aria, la pioggia, l'odore della terra bagnata,  la musica che suonano i rami e le foglie ad ogni soffiata di vento...
"Mi sento vicino al mio elemento: la natura. Lì mi sento a casa. Più che nella mia stanza."
Anche se la mia stanza ormai è un rifugio dove posso scrivere e meditare...e fare altro anche se non succede da più di un anno a questa parte!

Non vesto più di nero e basta, ma cerco di vestirmi come voglio che mi si veda e ogni giorno in maniera leggermente diversa perché si sa che due giorni sono uguali fra loro. Sorrido ormai, spesso perché provo veramente sensazione di divertimento o felicità, ma capita a volte che non sono pronto per mettere in mostra ciò che provo magari perché non ho ancora elaborato la sensazione da solo o perché non c'è la compagnia adatta a certe condivisioni. Ho imparato a sorridere anche se non è un sorriso che voglio mostrare al mondo - semplicemente è perché non voglio rovinare il momento ad altri quando non so nemmeno io se è un problema "vero".

Una cosa è sicura, non ho mai smesso di vedere il mondo e osservarlo fino in fondo, cercando di cogliere le sottigliezze e lasciare a me stesso un'immagine fedele di ciò che è stato per me.

"Tengo al sicuro le memorie, le sensazioni, le emozioni più importanti della mia vita.

Tengo tutto dentro la cassaforte che esiste nelle profondità del mio cuore."


E per questo non ho mai tradito la fiducia di una persona che mi è stata vicina. Le emozioni, le memorie e le sensazioni sono la cosa più cara di una persona secondo me. Vanno condivise con le persone giuste e sia tu che loro dovete avere il massimo rispetto, come fossero un tesoro a cui può accedere solo un gruppo esclusivo, ovvero le due parti coinvolte nella condivisione:

"Solo una persona ha accesso a questa parte di me. Esiste solo una chiave per accedere."

Ai tempi dell'intervento ero fidanzato e perdutamente innamorato di una ragazza con cui ora non voglio a che fare. Ho scoperto che fosse manipolatrice per tanti versi, e soprattutto traditrice lei. Non si è meritata la chiave che apriva la cassaforte - del resto non l'ha mai usata. Quella chiave è di un'altra persona che mi è sempre stata vicina, nonostante le mie (ormai ex) ragazze la allontanavano da me, certe volte pure con minacce per questioni infondate. Io e lei abbiamo un'amicizia particolare che va oltre quello che viene visto come "normale" dalla società. Parliamo e ci confidiamo. Non siamo ai livelli di fratellanza che avevo (e sento di poter riacquisire) con il mio caro amico Fulvio - con lui è un altro rapporto ancora, speciale a modo suo - ma io e lei parliamo anche delle cose più profonde nostre. Lei sa tutto quello che c'è da sapere. Tutto il resto l'ho dimenticato per ora o non si è presentato in conversazione. Detto ciò, se una persona dovesse mai scrivere la mia biografia, solo lei - con cui ho condiviso quasi interamente 6 anni, da quando sono arrivato in Italia per il triennio del liceo fino ad oggi che sono sull'orlo della laurea - potrebbe scriverla. Sappiamo cose l'uno dell'altro che non tutti i parenti e altri amici stretti sanno. Con lei mi sento sia debole che forte. Mi fido di lei. Lei si fida di me.
I pensieri che lei mi affida sono protetti. Non li condividerò con nessuno.

Non siamo fidanzati, ma capisco che possa sembrarlo. Se rispettivi fidanzati si dovessero mai ingelosire, non deve essere perché sembra che gli mettiamo le corna - non lo faremmo mai - ma per il rapporto che può sembrare così perfetto come vogliono loro con noi. C'abbiamo messo 6 anni in totale per diventare così, e non è stato un rapporto costante in questi anni: ci siamo allontanati e riavvicinati come fossimo due onde sinusoidali e siamo tutto tranne che perfetti. A voi fidanzati (passati, presenti e futuri) dico: non guardate il nostro rapporto con occhi gelosi, perché voi avete e avrete tutta la nostra attenzione e il nostro amore. Vedetelo più come sfogo per tutte le questioni che abbiamo risolto o che risolveremo con voi e nella nostra vita. Non saremmo diventate le persone che siamo senza questa nostra amicizia, di conseguenza chissà se vi avremmo mai incontrato senza il rapporto che abbiamo creato fra di noi.

"So che per molti potrà anche non significare nulla tutto questo discorso. Questo non è un intervento indirizzato a voi." - Questo vale anche ora, ma non per male. Se non avete fatto esperienza di un'amicizia così è molto più difficile rapportarsi al mio sfogo qui. Cavolo, è già abbastanza difficile mettere ordine ai miei pensieri, figuriamoci riuscirci fino a farvi capire le complessità della nostra amicizia.

<< Vedo la Natura e so che è bella, è viva, è in armonia con sé stessa. Poi vedo me stesso, e so che non sarò bello, dentro non sono vivo, e sicuramente non sono in armonia con me stesso. Ma sento che tutto poteva essere diverso. La Natura poteva essere triste, io potevo essere felice. Ma il destino decise che doveva essere così, e non mi dispiace. >>

Non mi dispiace per niente. Ero così, ora non lo sono più. Dentro sono vivo. Dentro ho la Natura che è viva. Ho trovato una mia armonia e ho scelto con chi condividere questa mia armonia. Il destino ha deciso che dovevo imparare così - dalla Natura e dalle amicizie più belle e particolari.

PW )O(

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