Frammento 69: "Non recidere, forbice, quel volto" - Montale
Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.
Un freddo cala... Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre.
Sono passato a ricordare alcune cose, fra cui questa poesia che al liceo mi colpisse talmente tanto che non potevo non includerla nella mia tesina.
La trovo una sublime interpretazione del ruolo della memoria e come quest'ultima possa essere alterata. Il "volto" del ricordo, con le sue sembianze morbide e sfocate, si contrappone alla "forbice" e al "freddo", elementi con il solo scopo di rimuovere il ricordo, che per l'autore diventa "nebbia" - qualcosa di inconsistente, informe, intangibile: perso.
La forbice è una cosa naturale? Un processo volto al rinnovamento? O porta solo ad una rimozione forzata?
La pianta ricresce. È natura che debba crescere per farsi più forte di prima. Il freddo però non fa bene alle piante e quindi tagliare i rami più esposti può spesso aiutarle, come potrebbe anche farle morire se il "colpo" lascia solo legno vecchio da cui non potrebbe mai ricrescere alcuna pianta.
PW )O(
La forbice è una cosa naturale? Un processo volto al rinnovamento? O porta solo ad una rimozione forzata?
La pianta ricresce. È natura che debba crescere per farsi più forte di prima. Il freddo però non fa bene alle piante e quindi tagliare i rami più esposti può spesso aiutarle, come potrebbe anche farle morire se il "colpo" lascia solo legno vecchio da cui non potrebbe mai ricrescere alcuna pianta.
PW )O(
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